Bình Ðịnh
Origini
Nella seconda metà del ’700 il Vietnam, nominalmente governato dalla dinastia Lê, era in pratica sotto il controllo di due signorie “feudali”, i Trịnh al nord e i Nguyễn al centro-sud: a causa della corruzione del regime e della conseguente crisi agragria, il Paese era attraversato da insurrezioni contadine. Nel 1771 tre fratelli della provincia di Bình Ðịnh diedero vita a una ribellione di carattere popolare contro la signoria Nguyễn, detta “rivolta dei Tây Sơn” (dal nome della città dei tre fratelli), che con il tempo si allargò a tutto il Vietnam. La dinastia Lê, approfittando dell’indebolimento delle signorie Trịnh e Nguyễn, tentò di riconquistare il potere effettivo e sollecitò l’intervento dell’esercito cinese. Il più giovane dei tre fratelli ribelli, che aveva già sconfitto l’esercito del Siam (intervenuto in aiuto del principe Nguyễn Ánh nel Vietnam meridionale), si proclamò imperatore con il nome di Quang Trung e nel 1789 respinse l’invasione del Vietnam settentrionale da parte delle truppe cinesi. L’imperatore Quang Trung, che viene considerato il patriarca dello stile Bình Ðịnh, promosse il rinnovamento e lo sviluppo delle arti marziali tradizionali, fu uno dei migliori strateghi dell’epoca ed è considerato un grande riformatore: a lui si deve tra l’altro l’introduzione del sistema di scrittura vietnamita (Chữ Nôm) come lingua ufficiale al posto dei caratteri cinesi (Chữ Hán).
Sviluppo
Il Bình Ðịnh è uno dei più rinomati stili vietnamiti, diffuso soprattutto nel Vietnam centrale e meridionale; in molte scuole viene insegnato insieme ad altri stili
vietnamiti e sino-vietnamiti, come il Thiếu Lâm (Shaolin). Le differenze tra le varie scuole sono notevoli, in quanto il Bình Ðịnh è uno stile eterogeneo,
che ha subito forti contaminazioni e differenti interpretazioni, poiché la descrizione delle Quyền (forme), che veniva tramandata per lo più oralmente, è affidata a
delle “poesie”, cioè a delle frasi che descrivono in termini poetici lo svolgimento delle tecniche. Mentre negli stili cinesi ogni “poesia” corrisponde ad una sola
tecnica, negli stili vietnamiti essa può comprendere più di una tecnica: da ciò deriva il fatto che una Quyền con lo stesso nome e le stesse “poesie” può essere
interpretata in modo diverso a seconda della scuola.
Tra le scuole più reputate, si segnala la Sa Long Cương (“il drago che si posa sulle dune di sabbia”), fondata dal M° Trương Thanh Đăng, con il quale
il M° Trần Ngọc Định ebbe occasione di approfondire lo studio dello stile Bình Ðịnh.
Caratteristiche tecniche
Lo stile Bình Ðịnh si è evoluto in un preciso contesto storico, durante la “rivolta dei Tây Sơn”, nella quale l’esercito vietnamita si scontrò con le truppe cinesi e
siamesi: nelle scuole meno influenzate dagli stili cinesi si utilizza quindi il principio di contrapposizione (corta distanza contro lunga distanza, flessibilità
contro durezza, mobilità contro staticità) contro un avversario che si immagina non vietnamita, quindi più alto e robusto, come i soldati dell’esercito cinese.
Da questo punto di vista, la strategia di questo stile si adatta perfettamente ad una pratica da parte di chi ha un fisico relativamente minuto, come una donna,
basandosi più sulla velocità e sull’agilità che sulla potenza. Non a caso tra gli eroi della storia del Vietnam c’è una donna originaria della provincia di
Bình Ðịnh, Bùi Thị Xuân, che secondo la leggenda salvò da una tigre l’uomo che in seguito divenne suo marito. Dopo aver studiato arti marziali
(in particolare spada e bastone) in gioventù, partecipò alla “rivolta dei Tây Sơn”, addestrando gli elefanti da guerra e conducendo le truppe in battaglia
con il grado di generale.
Dopo la morte di Quang Trung e il ritorno al potere di Nguyễn Phúc Ánh (1802), che unificò il paese e si proclamò imperatore con il nome di Gia Long, nella regione
di Bình Ðịnh furono imposte delle leggi che limitavano il diritto di riunione e vietavano la pratica delle arti marziali. A questo divieto è legata l’evoluzione di
un’arma peculiare dello stile Bình Ðịnh, il bastone Roi (detto “a coda di topo”), un lungo bastone che si assottiglia ad una delle due estremità, che per le sue
caratteristiche di forma e flessibilità consente di eseguire delle tecniche che sono una via di mezzo tra quelle di lancia e quelle di bastone lungo. Una nota
canzone popolare recita: “Ai về Bình Định mà coi. Con gái Bình Định múa roi đi quyền” (Vieni A Binh Dinh. Le ragazze di Binh Dinh danzano col bastore roi e
praticano arti marziali”).
Programma
Il programma del Bình Ðịnh comprende Quyền (forme) a mani nude, il cui nome fa spesso riferimento alla tradizione storica (Thần Đồng = “bambino prodigio”, eroe leggendario dell’epica vietnamita), alla filosofia orientale (Bát Quái = 8 trigrammi) o al mondo animale e vegetale (Long Hổ = drago e tigre, Lão Mai = vecchio pruno), e Quyền di armi, eseguite con il bastone (Côn e Roi), la sciabola (đao), la lancia (Thương) e la sciabola vietnamita (Kiếm).
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